VII Circolo Didattico Livorno
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ESPERIENZA DIDATTICA RELATIVA ALL'INTEGRAZIONE DI UN BAMBINO PLURIMINORATO CON DISABILITA' VISIVA CONTENENTE ELEMENTI DI INNOVAZIONE METODOLOGICO-DIDATTICA
(Punto A della nota USR Toscana Prot.n.AOODRTO4721 del 6 maggio 2009)
Titolo : " EMANUELE, IL BAMBINO DI TUTTI"
La storia
Emanuele è un bambino pluriminorato (ritardo mentale grave, ipovisione, epilessia mioclonica parzialmente controllata farmacologicamente, in soggetto con grave tetraparesi spastica; linguaggio verbale assente) a seguito di un danno cerebrale intervenuto al momento della nascita, che ha gravemente compromesso lo sviluppo di tutte le funzioni.
E. è entrato nella scuola primaria nel 2003, iscritto al tempo pieno; a conclusione della V elementare, in accordo con la famiglia, la ASL, il Collegio dei Docenti e la Dirigente Scolastica, fu deciso di proseguire il suo percorso scolastico nella scuola primaria in quanto essa offriva le migliori condizioni e possibilità per farlo crescere ancora.
I tempi scolastici distesi del tempo pieno, la stabilità e continuità del team docente, l'esistenza di spazi adeguatamente attrezzati e organizzati per i suoi bisogni (stanza multisensoriale e bagno con vasca), la disponibilità ad accogliere da parte di tutti gli operatori scolastici, hanno infatti fatto preferire al passaggio alla scuola media la permanenza nella scuola elementare fino al compimento dell'obbligo scolastico .
Nel corso del corrente anno scolastico E. ha frequentato la I elementare per 28 h settimanali in quanto questa classe rappresenterà il suo gruppo di riferimento per i prossimi due anni; nelle restanti 12 h ha frequentato sia la classe V dove risulta ufficialmente iscritto in quanto ripetente , sia la classe IV con la quale già dal 2006 si realizza un progetto di musica, nato proprio in previsione del prolungamento della sua permanenza scolastica.
L'esperienza scolastica
L'arrivo e la presenza di E. hanno obbligato le insegnanti, in particolare il docente di sostegno, a " reinventare" il proprio ruolo e lo spazio dell'aula, abbandonando sia l'idea di una didattica fatta di contenuti disciplinari con letture, problemi e schede di lavoro, sia l'idea che E. potesse stare fisicamente in un'aula tradizionalmente fatta di banchi, sedie e lavagna.
E. infatti non muovendosi autonomamente e stando sulla sedia a rotelle, ha necessità di cambiare spesso postura e di fare esercizi motori; comunica il suo stato emotivo con il pianto ed il sorriso, non è in grado di orientarsi e organizzarsi. Ha bisogno quindi di una figura che, mettendosi in gioco anche fisicamente, funzioni da "ponte" tra il suo mondo e la realtà esterna fatta di luoghi, esperienze e persone.
Tutta l'esperienza scolastica di E. si articola sull'integrazione e l'alternanza di:
- attività individuali e individualizzate vissute in particolare con il docente di sostegno nello spazio multisensoriale organizzato per lui ( l' EMAMONDO ) ;
- attività di piccolo gruppo /gruppo classe con i bambini delle varie classi.
Grazie a queste attività si è gradualmente costruita la relazione e la conoscenza tra i bambini
La metodologia e le attività
Il primo obiettivo su cui abbiamo lavorato sin dalla I° elementare è stato la costruzione della relazione (inizialmente tra Emanuele e l' insegnante di sostegno, successivamente tra E. e i compagni, quindi tra E. compagni e le altre insegnanti) attraverso l' osservazione e l'interazione con lui.
I bambini gradualmente e nel rispetto delle reciproche sensibilità e disponibilità si sono avvicinati a E. e con attività guidate dall'insegnante di sostegno (es: costruzione di giocattoli sonori libri tattili, attività in piccolo gruppo) hanno imparato a interagire con lui.
Ogni mattino un orologio ideato e costruito con i bambini indica i 3 assistenti che parteciperanno alle attività del compagno e che organizzeranno i momenti liberi (ricreazione e dopo mensa)
Fondamentali in questa fase iniziale sono stati gli incontri di programmazione e di monitoraggio con la terapista e la disponibilità dei colleghi di classe a far sì che ogni mattino, per circa 30 minuti "i 3 assistenti" potessero interrompere i loro compiti per partecipare a quelli speciali di Emanuele.
Una volta avviata e consolidata la costruzione della relazione è iniziato il vero e proprio cammino verso la conoscenza di E, ovvero chi è, cosa sa fare, come comunica, cosa fa a scuola,cosa gli piace o non gli piace.
Il lavoro sulla conoscenza ha portato ad esempio alla costruzione del gioco del Memory sulle sue espressioni e alla realizzazione di un grande Quaderno dei Giochi di Emanuele.
Sempre per favorire la conoscenza sono stati realizzati anche due incontri presso la sede ASL ove E. si recava per la terapia, e un incontro con una psicomotricista;in queste occasioni bambini e insegnanti hanno sperimentato alcune tecniche e i vari ausili specifici utilizzati per la stimolazione basale, per il recupero del deficit visivo, per il rilassamento.
A scuola, al termine di ogni attività condotta dagli assistenti, vengono favoriti i momenti di dialogo e condivisione delle emozioni e delle esperienze attraverso la compilazione di un quaderno delle attività che tramite foto,disegni e racconti testimonia ciò che viene fatto a scuola.
Alla fine di ogni anno scolastico il quaderno viene consegnato alla famiglia.
Il tempo scuola di Emanuele è scandito secondo un ritmo ormai consolidato e attraverso "gesti anticipatori" (ad esempio un jingle cantato che introduce la lezione di musica, il dondolamento sulla palla che anticipa le att. individuali,l'accoglienza al mattino con la stessa musica da anni
) il bambino è aiutato a riconoscere i vari momenti della giornata.
Seguendo una metodologia e una organizzazione didattica consolidata, il tempo scuola di E. è scandito nei seguenti momenti di lavoro:
·Individuale e individualizzato con l'insegnante di sostegno nello spazio multi-sensoriale attiguo all'aula di classe; le attività si basano sulla Stimolazione Basale sensoriale di A. Frolich, un approccio alle persone con disabilità multiple che, attraverso l'utilizzo di diverse posture stabilizzanti e stimolazioni sensoriali, cerca di favorirne l'apertura verso il mondo esterno.
·in piccolo gruppo finalizzati specificatamente alla conoscenza e all'apprendimento condotti dai compagni di classe (3-4 bambini) e guidati dall'ins. di sostegno. Rientrano in questo gruppo le attività con gli assistenti, le attività del contastorie e l'acquaticità. Quest'ultimo progetto ,nato su iniziativa del nostro circolo nel 2004, vede la partecipazione di altre scuole del territorio ed è a costo zero in quanto i costi relativi all'istruttore e all'affitto degli spazi vasca sono sostenuti dalla circoscrizione di cui ogni scuola fa parte mentre i trasporti da/per l'impianto sportivo sono gratuitamente offerti da vari enti e associazioni );
·in gruppo finalizzati specificatamente alla relazione e al gioco con i compagni ( es. l'attività motoria e l'educazione al suono e alla musica), condotti dalle insegnanti nel contesto della propria classe. Rientrano in questo gruppo anche il momento del pranzo e delle ricreazioni.
Considerazioni finali
L'esperienza descritta ha comportato e comporta tuttora molto impegno soprattutto a livello organizzativo per far sì che gli orari, le esigenze e le attività delle varie classi si combinino con quelle individuali di E.
E' un impegno che vale la pena fare però, perché alla base c'è la convinzione che dall' incontro con la disabilità si possa crescere ed imparare tutti, soprattutto noi non diversamente abili.
In conclusione riporto i temi di due compagni della classe V che hanno conosciuto E. quest' anno.
"Ciao, io sono una bambina che come tutte le altre frequenta la classe 5^B.
Quest'anno,durante il primo giorno di scuola, ho conosciuto un bambino speciale che si chiama Emanuele ma che ormai tutti chiamano Ema. Negli anni passati non davo importanza alla sua presenza, anzi in tutti questi anni penso proprio di non averlo mai considerato.
Quest'anno mi sono accorta che Ema ha bisogno di molti aiuti, di molte coccole ma soprattutto bisogno di affetto. Ogni tanto facciamo a turno per stare con lui e capire cosa riesce a fare e in che modo reagisce.
Ora che sono alla fine dell'anno ho capito che a quel furbetto piace fare tanti giochi per esempio gli piace essere rotolato nel lenzuolo oppure gli piace sentire con le mani i sassolini.
Ema ha fatto stimolare la fantasia in tanti giochi, per questo li abbiamo scritti tutti in un librone.
In giardino lo facciamo giocare quasi sempre o a palla, a 1-2-3 stella ma ci sono dei compagni che si stufano a giocare con lui quindi lo "mollano" al sole vicino alla maestra.
A volte Emanuele fa spiccare dal suo simpatico faccino un sorriso ma quando la sua carrozzella è ferma e nessuno lo considera, lancia un urlo stridulo che infastidisce i timpani delle persone che stanno lì vicino. Ema vuole bene a tutti quelli che stanno insieme a lui perché si sente protetto e perché si fida di noi. Emanuele è una persona dolce, felice, gioiosa e
.unica; unica perché è un qualcosa di nuovo per noi, è come una stella in mezzo al cielo.
Noi cerchiamo di farlo stare bene e di stargli accanto il più possibile.
Ema è la nostra sorpresina dentro l'uovo di Pasqua. (Maya) "
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Salve,
quest'oggi vorrei parlarvi di un bambino di nome Emanuele che purtroppo non è messo tanto bene come questione di salute. E' un bambino molto speciale ed io con lui mi sento libera di esprimermi.
io con Emanuele ho un atteggiamento che alcuni dei miei amici ritengono un po' strano.
Con Emanuele a me piace parlare, per esempio quando ho dei pensieri per la testa e ho lui accanto glieli racconto senza timore che reagisca dicendomi come un amico :-" Stai zitta!". Lui, Emanuele, quando gli viene detto qualcosa prova a comunicare cioè prova a farti capire che anche se non può risponderti capisce ciò che gli viene detto. Emanuele per far capire le sue emozioni usa espressioni del volto. Ad esempio quando è felice sorride come quando siamo a mensa e finisce di mangiare tutto, allora gli facciamo l'applauso e lui ride. Mentre, quando ha la sua giornatina, non collabora alle attività che gli vengono proposte, ci sono giorni in cui è "incavolato" nero e non ha voglia di fare granché ma per sua fortuna ha delle maestre personali che lo tranquillizzano sempre.
Io penso che Emanuele provi gli stessi sentimenti nostri cioè di gioia e serenità e benessere perché anche se non è in cima alla piramide dello stato di salute, è contento.
I suoi desideri credo che siano una infinità e tra i tanti penso che ci sia quello di continuare ad essere amato. Insomma per me Emanuele è come una rosa che profuma di cioccolato:è rarissima e chi la trova è molto fortunato (Irene)
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Tutte le esperienze scolastiche relative ai diversi anni scolastici sono visionabili sul sito della scuola elementare Carducci: http://www.scuolecarducci.livorno.it/Progetti-3.html
"Quaderno di Emanuele" Un anno vissuto insieme, a.s. 2006/07 http://www.scuolecarducci.livorno.it/quaderno.rar
"Non si può non comunicare": è la testimonianza di una grande amicizia nata tra i bambini della classe 3°B della scuola Carducci a.s.2005/06 http://www.scuolecarducci.livorno.it/comunicare.htm
Acqua insieme". Diario fotografico di un'esperienza, scuola primaria Carducci a.s.2004/05 http://www.scuolecarducci.livorno.it/acquaticità.htm
"24 bambini speciali" Storia di un'integrazione raccontata dai compagni di classe a.s.2003/04 http://www.scuolecarducci.livorno.it/24bimbi.html
Livorno 11/06/09 L'ins. di sostegno
Federica Leotta
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