VII Circolo Didattico Livorno
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La scuola senza zaino è un nuovo modello didattico, nato a Lucca da una intuizione pedagogica di Mario Orsi nei primissimi anni 2000, che nei fatti si traduce in una "scuola di comunità", con molti spazi comuni e ampia libertà di movimento. La cattedra sparisce, i banchi sono sostituiti da grandi tavoli quadrati, il materiale didattico resta in classe ed è condiviso tra tutti gli alunni e le alunne. Le attività didattiche, che seguono i normali programmi ministeriali, sono pensate per sviluppare l'autonomia e la responsabilità dei ragazzi, sostituendo alla competizione per il voto la collaborazione tra i compagni.
Il metodo dell'Approccio globale al Curricolo (GCA) si fonda su tre valori l'ospitalità, la responsabilità e la comunità di ricerca e sui seguenti quattro caratteri:
1) la globalità della persona
2) la globalità del sapere
3) la globalità come integrazione delle differenze
4) la globalità dell'ambiente.
Le scelte pedagogiche fondamentali che sono alla base del metodo sono sei:
a) l'esperienza e la ricerca
b) il corpo e i sensi
c) la centralità dell'attività
d) la co-progettazione
e) la valutazione come valutazione autentica
f) l'aula come mondo vitale.
Con la classe 1^ dell'anno scolastico 2016/2017 la Scuola primaria di Montenero inizia il suo viaggio nella scuola "Senza zaino" riorganizzando ed allestendo l'aula, grazie all'intervento del Comune di Livorno.Laula viene così a essere rappresentata come luogo di riferimento identitario, la «casa base» nella quale il singolo alunno e il gruppo degli allievi trovano un riferimento costante, un punto dappoggio, un ambiente personalizzato dal quale poi è possibile partire per aprirsi agli incontri e alle occasioni esterne allaula ed esterne alla scuola.
La scuola che abbiamo sempre sognato è la scuola della ricerca, la scuola dellospitalità, della comunità, della responsabilità Come raccontarla, una scuola così, ai genitori? Abbiamo preparato un'amichevole presentazione ...
Togliere lo zaino è un gesto reale, infatti le bambine e i bambini sono dotati di una cartellina leggera per i compiti a casa, mentre le aule e i vari ambienti vengono arredati con mobilio funzionale e dotati di una grande varietà di strumenti didattici sia tattili che digitali. Ma togliere lo zaino ha anche un significato simbolico in quanto vengono realizzate pratiche e metodologie innovative in relazione a tre valori a cui ci si ispira: la responsabilità, la comunità e lospitalità.
"L'aula è di fatto il cuore dell'ambiente formativo, è il luogo dove alunni ed insegnanti trascorrono la maggior parte del tempo e, pertanto, è da qui che bisogna partire per fondare e sviluppare qualsiasi cambiamento." M. Orsi, "A scuola senza zaino", Erickson, 2006.
Rendere le scuole ospitali è, dunque, un impegno di cambiamento. E tuttavia lospitalità implica non solo costruire ambienti belli ed amichevoli, ma anche accogliere le diversità, far sì che ciascuno diventi responsabile per i propri e gli altrui talenti, bisogni e in generale per il precorso di crescita e di apprendimento. Inoltre bisogna riflettere sul fatto che conoscere il mondo significa renderlo a noi comprensibile, trasformarlo, umanizzarlo per farlo diventare, appunto, ospitale. La responsabilità e lospitalità, infine, si aprono alla costruzione della scuola come comunità, luogo di condivisione, di cooperazione e co-costruzione del sapere.
Il Tirreno ha scritto sel nostro "Senza Zaino":
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